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CNR Comunicato 9 maggio 2022 Le avide mani della Sede Centrale sui finanziamenti PNRR alla ricerca

 

 

In maniera decisamente anomala e subdola, senza che nulla trapelasse nei resoconti inviati al personale, il CdA ha recentemente deliberato, all’unanimità dei presenti, “che gli overheads di progetto, dati dalla differenza tra il finanziamento ricevuto e le spese effettive sostenute dai soggetti esecutori dei progetti, saranno assegnati nella misura del 50% alla Sede Amministrativa Centrale”.

Ciò avverrà sia per i 5 Centri Nazionali PNRR (1. Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; 2. Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech); 3. Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; 4. Mobilità sostenibile; 5. Biodiversità) dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici coerenti con le priorità dell’agenda della ricerca europea e con i contenuti del Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027 (si veda Delibera 28/2022), sia per le progettualità PNRR ricomprese negli Ecosistemi dell’Innovazione (si veda Delibera 41/2022), sia per i 14 Partenariati estesi, da quello sulla “Intelligenza artificiale” a quello sulle “Telecomunicazioni del futuro” (Delibera 124/2022, in corso di pubblicazione).

Una decisione irresponsabile, quella del CdA, che comporterà la sottrazione ai gruppi di ricerca di una notevole quota dei finanziamenti previsti, quota indispensabile ad esempio per coprire l’ammortamento delle attrezzature, senza la quale, in molti casi, cade l’interesse stesso dei R&T a partecipare a questi progetti.

Peraltro, per come sono formulate le delibere, il prelievo centralizzato riguarderà anche il 50% dell’eventuale quota di finanziamento da restituire a seguito di spese non effettivamente sostenute.

La cosa riveste una gravità ancor maggiore perché moltissimi R&T hanno, su richiesta dei Direttori, impegnato gran parte dei loro “mesi uomo” su queste progettualità, limitando così fortemente la possibilità di partecipare ad altri progetti di ricerca sui quali la scure dell’Amministrazione Centrale non si è abbattuta con analoghi, irresponsabili, prelievi.

Chiediamo quindi, innanzitutto, che le delibere in oggetto siano modificate in modo da eliminare questo gravissimo prelievo centralizzato. E crediamo che sia ora di dire basta a questa gestione dell’Ente che non capisce, o finge di non capire, quali siano i bisogni reali e le necessità, gestionali e finanziare, della rete scientifica.

È ora che la ricerca scientifica e i suoi bisogni siano messi al centro di ogni azione e decisione dei vertici dell’Ente e che i vertici dell’Ente rispondano delle loro azioni e delle decisioni non già alla Politica ma alla comunità scientifica interna.

E, per far sì che ciò possa avvenire, l’unica strada percorribile è quella di riconoscere alla comunità scientifica del CNR il diritto di autogovernare il proprio Ente, da concretizzarsi attraverso l’elezione della dirigenza scientifica dell’Ente e la scelta del proprio Presidente.

 

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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